Compito presuntuoso recensire un libro del genere, assai vasto e che si sviluppa su numerosi piani (filosofia, letteratura, musica, scienza, storia). Sin dalla prima pagina, partirete senza rendervene conto alla ricerca della risposta alla domanda fondamentale, secondo l’autore stesso: il senso della vita, “l’incremento” della propria dimensione umana. I personaggi, spiriti parlanti, vi guideranno. Leggerlo oggi, quando il pendolo della Storia (metafora tolstojana assai calzante) si trova nel punto di massima distanza rispetto allo spirito dell’epoca del romanzo, è stata una fortunata coincidenza. Dopo averlo finito, anche una banale porta sbattuta rumorosamente vi riporterà, con un sorriso, alle pagine del libro...
[Sebastiano Pomata]
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