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mié, 27 sept

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Barcelona

Club di Lettura Nuvoloso Variabile

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Club di Lettura Nuvoloso Variabile
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Orario & Sede

27 sept 2023, 18:30 – 20:00

Barcelona, C/ de Sant Lluís, 11, 08012 Barcelona, Spagna

Info sull'evento

Calendario quasi definitivo per il Club di lettura

Nuvoloso Variabile edizione 23-24

Sempre l'ultimo mercoledì del mese alle 18.30

27 SETTEMBRE "Cinzia" graphic novel di Leo Ortolani

Cinzia è una donna trans che non riesce a trovare lavoro o riconoscimento all’interno della società. Quando riesce a essere assunta, rinunciando alla sua natura e mantenendo nome e aspetto da uomo, scopre di trovarsi all’interno di un’associazione in difesa dei valori tradizionali e contro ogni diversità. Tuttavia si innamora del suo collega Thomas, eterosessuale e in procinto di sposarsi. Per cercare di avvicinarlo finge di avere una sorella gemella, e comincia a uscire con lui come Cinzia, con le fattezze femminili. Alla fine Thomas le rivela di essere omosessuale e possono così concretizzare la loro relazione. Tuttavia, Cinzia si rende conto che la sua vera natura non è quella di un uomo, amato da Thomas, ma di una donna, e alla fine lo lascerà per vivere la sua vita rimanendo fedele a sé stessa.

25 OTTOBRE "Sillabari" di Goffredo Parise

"Forse il modo migliore per leggere quello che insieme a "Il ragazzo morto e le comete", a "Il padrone" e a "L'odore del sangue" è tra i vertici dell'opera di Parise, è fare come se di Parise non conoscessimo nulla, e questo libro uscisse per la prima volta oggi. Che immagine ci faremmo dell'autore dei "Sillabari"? I suoi racconti sembrano prossimi alla Mitteleuropa di Peter Altenberg: nel sentimento che non scade nel sentimentalismo, nell'asciutta creaturalità, nella musica fintamente trasandata; ma può anche essere un seguace del Robert Walser dei racconti in forma di temi di scuola: meno follemente didascalico, più narrativo, più "carnale"; o può somigliare a uno scrittore americano alla Truman Capote: per lo sguardo acuto e quasi tattile che cala nel mondo dell'adolescenza, per la capacità di dare parole ai trasalimenti privi di parole del corpo".

29 NOVEMBRE "Molotov e bigodini" di Amedea Pennacchi

Abbiamo letto centinaia di rievocazioni in tono eroico-celebrativo dei "formidabili" anni Sessanta e Settanta, ma ci pareva sempre che mancasse qualcosa, una grande assenza che determinava opacità e quasi un senso d'irrealtà in quei racconti... Era la voce delle donne a mancare (tranne forse le voci di Lila e Lenù), quell'altra "metà del cielo" che il '68 l'ha fatto prima tra il ciclostile, la corte di qualche leaderino e maschi che volevano menar le mani, più tardi tra rivolta femminista e gruppi di autocoscienza. In questo romanzo la voce di una ragazza di quei tempi, squillante, ironica, curiosa, ci racconta le fughe da casa, le cotte per i bei rivoluzionari, gli amari risvegli, le botte coi fascisti, le estenuanti e fumose riunioni sulla linea politica, l'"andata" alla classe operaia, il "ritorno" alle intimità "piccolo-borghesi", le amicizie femminili e le tante altre avventure di quell'epoca comunque straordinaria. Si ride davvero con questo romanzo ma, come si diceva una volta, s'impara pure tantissimo su una storia, un tempo, una rivoluzione di cui si può e si deve ridere senza rinnegarne gli aspetti più belli. A fronte dei cupi deliri brigatisti — con cui troppo spesso si rievoca quell'epoca — fa bene ascoltare la risata liberatrice con cui molte (e molti) accompagnarono quell'assalto al cielo.

20 DICEMBRE "Baba" di Mohamed Maalel

Ahmed nasce in una famiglia in cui le lingue e le ricette si mescolano: riso patate e cozze e taralli convivono con couscous e baklawa, così come si mischiano l'italiano e il tunisino nelle discussioni tra genitori e figli. Ma la sua è anche una famiglia che nasconde delle ombre: Taoufik è un padre spesso violento, capace di costringere il protagonista a rinunciare alla sua infanzia e tuttavia capace anche, in un disorientante cortocircuito, di slanci d'amore e tenerezze. Quando, ormai adulto, Ahmed lo raggiunge in ospedale, avvia con lui un dialogo reso ancora più urgente dalla malattia. Il protagonista ricorda la propria vita turbolenta, dai viaggi in Tunisia al trauma della circoncisione, dal privilegio di essere il figlio più amato alla scoperta sofferta della propria omosessualità, dai giorni di mercato ad Andria all'Erasmus a Tunisi come occasione di confronto con le proprie radici. Baba, romanzo d'esordio di Mohamed Maalel, è una storia non scontata sulla multiculturalità, l'identità e i legami. Una lunga confessione a un padre a cui non ci si è potuti mostrare fino in fondo per quello che si è, un racconto intenso e talvolta spietato, nel quale la rievocazione delle violenze si accompagna a un commovente desiderio di comprensione e di riscatto.

31 GENNAIO "Quaderno proibito" di Alba De Céspedes

«Ho fatto male a comperare questo quaderno, malissimo. Ma ormai è troppo tardi per rammaricarmene, il danno è fatto»: con queste parole inizia il suo diario Valeria Cossati, la protagonista di questo romanzo, una donna della classe media nell'Italia degli anni Cinquanta. Poco più di quarant'anni, due figli grandi, un marito disattento, un lavoro d'ufficio che svolge senza apparente passione, Valeria è assorbita dal ritmo "naturale" della quotidianità piccolo-borghese, schiacciata, senza quasi rendersene conto, tra i suoi ruoli di moglie, madre, impiegata. Un giorno però, colta da un impulso che a lei stessa appare irragionevole e inspiegabile, acquista un taccuino su cui comincia ad annotare fatti minuti e riflessioni. Nello spazio "proibito" della scrittura, Valeria scopre i conflitti sotterranei che pervadono la sua esistenza, le aspirazioni frustrate, i risentimenti nascosti; dà voce a una vita interiore da anni sopita, esprime una propria individualità, una precisa coscienza rivelata dai gesti e dai pensieri della vita quotidiana. Pubblicato a puntate tra il 1950 e il 1951, e un anno dopo in volume, "Quaderno proibito" è considerato il capolavoro di Alba de Céspedes, un libro che è testimonianza storica di un'epoca e tributo a una generazione pre-femminista decisiva per tutte le rivoluzioni successive; ma soprattutto una magistrale prova letteraria capace di svelare l'identità, frammentata e mutevole, dell'essere umano. Prefazione di Nadia Terranova.

28 FEBBRAIO "Come d'aria" di Ada D'Adamo (Strega 23)

Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.

27 MARZO "L'oro è giallo" di Benedetta Fallucchi

La protagonista di questo romanzo si sveglia spesso di notte per fare pipì, ha il terrore dei bagni pubblici, teme di non riuscire a trattenerla quando è in viaggio e sempre, sempre, rintraccia minzioni rappresentate ovunque, nelle pinacoteche come nelle riviste d’arte contemporanea o al cinema. Al pari degli Inuit, poi, crede che la vescica sia la sede della sua anima. Ed è proprio lì, infatti, che individuerà le ragioni di una felicità trattenuta, di un piacere sospeso. Irriverente e contemporanea, la storia qui raccontata – intervallata da digressioni in cui l’autrice ci diverte con un florilegio di scenari in cui la vescica è protagonista, anche se spesso non ce ne accorgiamo – è un inno alla liberazione, nelle relazioni sociali come nel rapporto con il proprio corpo.

24 APRILE "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern

«Una parola definitiva sulla pietà e sulla misericordia che consentono agli uomini di continuare a guardarsi in faccia senza vergogna». Eraldo Affinati Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino. I ricordi della ritirata di Russia scritti in un Lager tedesco dall'alpino Rigoni Stern nell'inverno del 1944 vennero pubblicati da Einaudi nel 1953 nei «Gettoni» diretti da Vittorini sotto il titolo Il sergente nella neve . Apprezzato inizialmente soprattutto per il valore della testimonianza, il romanzo ha mostrato le sue grandi qualità espressive con la progressiva distanza temporale dai drammatici avvenimenti narrati. E ormai è giustamente considerato un classico del Novecento: per la lingua intensa e sempre concretissima, per l'alta moralità di fronte a esperienze estreme, per la totale mancanza di enfasi retorica, per il candore e la forza con cui viene rappresentata la lotta dell'uomo per conservare la propria umanità.

29 MAGGIO "Diario di un'estate marziana" di Tommaso Pincio:

La passeggiata ha una sua storia, la flanerie una sua epica, la promenade una sua grammatica. A Roma, città metafisica in cui è impossibile spostarsi da un punto all'altro senza intoppi, il camminatore è un sovversivo. Tommaso Pincio passeggia per Roma come passeggiasse nel Novecento, il secolo che sta sempre finendo, il secolo che sta durando più di quanto s'era detto. Ennio Flaiano lo accompagna, a volte qualche passo avanti, a volte rimanendo bloccato negli infiniti cantieri: la suprema e tollerante indifferenza della Capitale l'aveva capita bene lo scrittore abruzzese. Solo in una città che si deteriora così infallibilmente e così pigramente è possibile imbattersi nel passato, vero e sognato; solo durante una stagione in cui i romani sono via, altrove - sono scappati - Tommaso Pincio può concedersi di posare uno sguardo sulla polvere delle cose: dei premi letterari, del cinema, della cultura ufficiale. Diario di un'estate marziana è il racconto di uno scrittore che a Roma ha vissuto abbastanza da non riconoscerla più, il resoconto di una passeggiata nel tempo: non in ordine cronologico, però, non strettamente, l'ordine è quello dei salti temporali, delle brevi sospensioni, degli appunti mentali, delle domande al passato e delle risposte immaginate. D'altronde è possibile solo d'estate, quando il traffico è in vacanza, quando gli uffici restano deserti, quando le scuole hanno le persiane abbassate, solo allora è possibile arrivare fino a Villa Borghese e incontrare un marziano.

26 GIUGNO da definire 10 LUGLIO da definire

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